Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Yoga

Yoga

yoga per gli occhi

Recupera una Vista Perfetta con lo Yoga per gli Occhi
Il metodo giapponese che ha risolto i problemi di sei milioni di persone.
Kazuhiro Nakagawa


 

yoga per la vista

Yoga per la Vista
Esercizi per l’armonia della visione
Franco G. Guerra Lucia Gaudenzi


 

Articolo di Cinzia Picchioni per Le Vie del Dharma 

Quando si parla dei benefici dello yoga per tutto l’organismo, gli occhi sono spesso i “grandi dimenticati”: in realtà esistono numerosi esercizi yoga per gli occhi che possono migliorare efficacemente la salute della vista.

Questi esercizi rieducativi della vista e degli occhi sono molto vicini alla tecnica olistica di rieducazione della vista nota come Metodo Bates, dal nome del medico americano che, a fine ‘800, studiò come aumentare la consapevolezza della propria vista.

Come riposare gli occhi affaticati da troppo lavoro?

Gli occhi sono organi molto sofisticati; negli occhi ci sono lenti, muscoli, recettori che ci consentono di vedere tutto quello che ci circonda. Proprio perché vedono tutto, in questo nostro mondo di televisori, telefonini, tablet e computer, lo stress li disturba molto. Inquinamento, schermi e display affaticano gli occhi, causando anche molti disagi: errori (miopia, presbiopia, astigmatismo), malattie (glaucoma, allergie).

Lo yoga come “terapia oculare” – con tecniche specifiche e con il rilassamento profondo che riduce lo stress – può rappresentare un aiuto. Il palming e trataka sono due tecniche che rilassano gli occhi, mentre le pratiche di messa a fuoco li allenano, migliorandone la capacità di messa a fuoco.

 

Pronto soccorso per occhi affaticati

Alcune buone abitudini e semplici tecniche possono aiutarci a dare sollievo agli occhi stanchi durante una lunga giornata di lavoro. Ecco quattro consigli di “pronto soccorso” che puoi mettere in pratica alla scrivania
palming

 

1. Riposare gli occhi con il palming

Sfregare velocemente le mani fra loro, per caricarle d’energia e scaldarle, poi metterle a coppa sugli occhi, senza toccarli.

Appoggiare i gomiti sul tavolo o sulla scrivania e restare a contemplare l’oscurità per almeno 10-14 respiri (un minuto).

Continuando a mantenere gli occhi dolcemente chiusi, raddrizzare lentamente la schiena.

2. Il buio non è buio

A occhi chiusi, “guardare” la poca luce che passa dalle palpebre; rilassare gli occhi, lasciando che quella poca luce “invada” tutta la testa.

È come se la luce prendesse il posto dei pensieri e ne deriva un profondo sollievo: gli occhi e la mente diventano più “freschi”.

3. Sbattere le ciglia: non solo per civetteria!

Sbattere più volte le palpebre rilassa gli occhi, come pure distogliere lo sguardo dal monitor (possibilmente andando a guardare l’orizzonte, da una finestra). Giova anche tenere sempre a portata di mano uno “spruzzino” con acqua per rinfrescare gli occhi ogni ora, inumidendoli a palpebre chiuse.

4. L’acqua è sempre “sorella”

Chinarsi su una bacinella di acqua fredda, spruzzando l’acqua sugli occhi aperti.

Poi riempire d’acqua una coppetta oculare (di quelle che si trovano nelle confezioni di collirio) e, rovesciando la testa all’indietro, tenerla sopra uno degli occhi, facendolo ruotare a palpebre aperte, per qualche secondo. Ripetere con l’altro occhio.

 

Prevenire la stanchezza e i disturbi della vista

Questi cinque esercizi yoga per gli occhi agiscono sul benessere e sulla naturale funzione della vista, allenando e migliorando le capacità di messa a fuoco.

 

trataka

 

 

1. Trataka, lo sguardo fisso

Sedersi con la schiena diritta di fronte a una candela accesa, meglio se la fiamma è all’altezza degli occhi.

Senza mai sbattere le palpebre, fissare lo sguardo sul centro della fiamma, respirando tranquillamente. Dopo qualche tempo gli occhi bruceranno un po’, ma occorre cercare di non battere le palpebre, così gli occhi cominceranno a lacrimare spontaneamente, pulendo i dotti lacrimali e eliminando anche “altro” che abbiamo “visto” e non avremmo voluto vedere (pensieri inopportuni, avvenimenti sgraditi, emozioni negative).
Non preoccuparsi per il naso che cola e/o per le lacrime che bagnano le guance, continuare a fissare la fiamma della candela che cambia forma, si moltiplica, si allunga, si “sfuoca” a causa delle lacrime.

Restare a fissare la fiamma per almeno 5 minuti, poi chiudere dolcemente gli occhi e battere più volte le palpebre, ma senza stropicciarsi gli occhi, nemmeno col fazzoletto con cui ci soffieremo il naso.

Restare qualche respiro ad occhi chiusi, notando che la fiamma si è “impressa” sulla retina e continuiamo a vederla anche a palpebre abbassate (ma forse è di altri colori)…

 

messa a fuoco

 

2. Messa a fuoco

Guardando la punta dell’indice portarla a toccare il centro fra le sopracciglia, dove comincia il naso; tenere la posizione e lo sguardo per 3-4 respiri; riportare il dito in avanti, sempre guardandolo, fino a che il braccio sia completamente disteso. Dopo alcuni secondi riportare lentamente il dito nel punto fra le sopracciglia. Riposare con il palming (descritto poco più su).

Ripetere l’intera sequenza, ma questa volta partendo e ritornando alla punta del naso.

 

osservazione laterale

 

3. Osservazione laterale

Stendere il braccio destro di fronte, col pollice alzato, concentrando lo sguardo sul centro del pollice.

Tenendo il braccio all’altezza della spalla e seguendone il movimento con lo sguardo, spostarlo lentamente verso destra.
Quando non si riesce più a vederlo fermarsi, tenendo la posizione per circa 3-4 respiri.

Ritornare lentamente nella posizione iniziale, fare il palming e ripetere la sequenza col braccio sinistro.

 

decentralizzazione

 

4. Decentralizzazione

Stendere tutt’e due le braccia in avanti, con i pollici alzati.

Fissando lo sguardo sul centro dei due pollici, aprire le braccia di lato, lentamente, senza muovere la testa – ma solo lo sguardo – finché si riescono a vedere contemporaneamente entrambi i pollici.

Rimanere nella posizione per circa 4-7 respiri, poi ritornare lentamente alla posizione di partenza, seguendo il movimento con li occhi.
Riposare con il palming.

 

 

spostamento verticale

 

 

5. Spostamento verticale dello sguardo

Stendere il braccio destro in avanti, puntando l’indice verso sinistra.
Con lo sguardo fisso sul centro del dito sollevare lentamente il braccio, senza muovere la testa; continuare a sollevarlo finché resta nel campo visivo.

Mantenere la posizione per 3-4 respiri, quindi riabbassare lentamente il dito all’altezza degli occhi. Sciogliere la posizione e fare il palming.

Ripetere tutta la tecnica, ma questa volta abbassando il dito. Ripetere entrambi i cicli per 5 volte, alternandoli; infine fare palming per almeno 10-14 respiri.