Glossario
Quali sono le parole della vista?
A – B – C – D – E – F – G – H – I – L – M
N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
A
Abrasione Corneale
Un taglio o un graffio nella cornea, la parte anteriore trasparente dell’occhio.
Allergia congiuntivale
Si tratta di un’infiammazione della congiuntiva (membrana mucosa che riveste la parte bianca dell’occhio e la superficie interna delle palpebre), causata da sensibilità eccessiva a sostanze estranee. Esistono varie forme cliniche: congiuntivite allergica stagionale, congiuntivite primaverile, cheratocongiuntivite atopica, congiuntivite giganto-papillare e dermatocongiuntivite da contatto. Tutte le forme allergiche mostrano un certo grado di infiammazione e tendono a ripresentarsi in forma più o meno accentuata a seconda delle stagioni.
Ambliopia
Detta anche “occhio pigro”, la perdita o la mancanza dello sviluppo di una chiara visione in solo uno degli occhi non dovuta a problemi di salute dell’occhio. Occhiali e lenti a contatto non possono correggere completamente il deficit visivo causato dall’occhio pigro.
Astigmatismo
Una condizione visiva che provoca una visione sfocata dovuta o ad una forma irregolare della cornea (la parte trasparente che copre il fronte dell’occhio) o, a volte, dalla curvatura del cristallino (la lente interna dell’occhio)
B
Blefarite
Infiammazione delle palpebre che si presenta con gonfiore, arrossamento e prurito, a volte desquamazione del margine della palpebra. Può essere associata a congiuntivite.
C
Calazio
Un grumo che si sviluppa lentamente dovuto al blocco e al rigonfiamento di una ghiandola sebacia nella palpebra.
Campo visivo
Estensione dello spazio percepito dall’occhio, rispetto al punto di fissazione centrale, che corrisponde alla fovea retinica. Si deve, ovviamente, distinguere, tra campo visivo binoculare, che rappresenta ciò che è visibile con entrambi gli occhi, dal campo visivo monoculare, che si riferisce a un solo occhio. I campi visivi monoculari dei due occhi si sovrappongono parzialmente nella zona binoculare.
Con entrambi gli occhi aperti il campo visivo umano è di circa 190°.
Gli stimoli visivi provenienti dalla metà destra del campo visivo raggiungono in parte l’emisfero sinistro del cervello e, per il resto, l’emisfero destro. Il campo visivo, così come la retina, viene di solito diviso in 4 quadranti (due assi perpendicolari tra loro si intersecano in un punto detto ‘di fissazione’, che corrisponde alla fovea retinica).
Cataratta
Un’area nebulosa o opaca nel cristallino, che si trova dietro l’iride e che normalmente è trasparente.
Cheratite
Infiammazione della cornea che può manifestarsi per evaporazione del film lacrimale (osmotica), cause traumatiche (colpi, agenti chimici, tossine) o microbiotiche. I sintomi comuni vanno dalla sensazione di corpo estraneo al dolore acuto, associati da lacrimazione e fotofobia. Spesso complicanza nell’uso delle lenti a contatto per mancanza di ossigenazione e idratazione della superficie, lacerazioni, infezioni batteriche. La Cheratite dendritica è l’infezione virale della cornea causata da herpes, che presenta ulcerazioni ramificate sulla cornea.
Cheratocono
Il cheratocono è una malattia degenerativa progressiva della cornea (la cornea da sferica diventa conica e si assottiglia) che riduce progressivamente la capacità visiva.
Chirurgia Refrattiva
Intervento chirurgico che si propone di modificare il potere diottrico dell’occhio e correggere i difetti di refrazione, evitando o riducendo l’uso di occhiali o lenti a contatto. L’oculista valuta lo spessore e la curvatura della cornea e suggerisce la tipologia di intervento, che si svolge in anestesia locale e sotto controllo microscopico, seguito da un periodo di assestamento di qualche mese.
Collirio
Soluzione liquida che viene instillata nell’occhio (congiuntiva) per somministrare farmaci e/o idratare, lubrificare, sciacquare la sua superficie.
Congiuntivite
L’infiammazione della congiuntiva – la sottile membrana trasparente che congiunge il bulbo oculare alle palpebre – che può essere causata da diversi fattori: batteri, funghi, allergie o traumi. L’occhio interessato può essere soggetto all’aumento della lacrimazione e apparire “bloccato” al mattino. Può verificarsi anche gonfiore della parte bianca dell’occhio.
Di solito la congiuntivite può essere batterica o virale. La congiuntivite batterica acuta, la più comune, si manifesta con secrezione di muco anche purulento, arrossamento e sensazione di sabbia o prurito. La congiuntivite virale, invece, richiede una particolare attenzione igienica per limitare la trasmissione.
Cornea
La cornea è un tessuto trasparente che riveste la superficie anteriore dell’occhio (è una sorta di piccola cupola che rappresenta la “barriera” esterna del bulbo oculare). Ha uno spessore di poco superiore a mezzo millimetro (520-540 µm). È composta da 5 strati: epitelio, membrana di Bowman, stroma, membrana di Descemet ed endotelio (secondo altre classificazioni ci sarebbero uno-due strati in più).
In condizioni fisiologiche la cornea è trasparente, avascolare, speculare: è priva di vasi sanguigni, permette ai raggi luminosi di entrare nell’occhio e li fa convergere sulla retina dopo essere passati attraverso il cristallino. Quando la cornea è danneggiata a causa di traumi, infezioni o malattie, perde la sua trasparenza: le immagini non sono più nitide e la vista risulta ridotta o compromessa.
Cristallino
Immaginiamo il cristallino come una lente a forma di mandorla trasparente, posizionata tra l’iride e il corpo vitreo, ancorata al corpo ciliare mediante legamenti: si trova in sospensione e viene “automaticamente“ deformata per regolare la messa a fuoco. Si tratta di una struttura che non è provvista né di nervi né di vasi sanguigni o linfatici (pertanto alla sua nutrizione provvede l’umor acqueo). Fa convergere i raggi luminosi che provengono dall’ambiente esterno direttamente sulla retina, consentendoci una visione chiara e nitida quando la messa a fuoco è ottimale.
D
Daltonismo
L’incapacità di distinguere alcune sfumature di colore
Deficit di convergenza
Un problema della coordinazione degli occhi relativa alla loro capacità di convergere adeguatamente per fissare degli oggetti vicini.
Deficit Visivo
Limitazione in una o più funzioni visive fondamentali: acuità visiva, campo visivo, visione notturna.
Distacco Retina
Il distacco di retina è la separazione del tessuto nervoso fotosensibile, che consente all’occhio di percepire immagini e colori, dalla parete posteriore dell’occhio.
Il distacco di retina è sempre un evento molto grave per l’occhio e per la vista, tanto più grave quanto più estesa è la parte distaccata. Le cause possono essere una rottura o foro retinico (regmatogeno) ovvero per un meccanismo essudativo causato da alterazione dei processi fisiologici di adesione.
I sintomi comuni sono lampi di luce in assenza di fonti di luce (fotopsie), la percezione di corpi mobili che fluttuano davanti (miodesopsie) e la riduzione del campo visivo.
Distrofie Retiniche Congenite
Le distrofie retiniche congenite sono un gruppo eterogeneo di patologie a trasmissione genetica nei quali è presente una alterazione progressiva dello strato di fotorecettori e dell’epitelio pigmentato retinico.
Può essere presente anche un interessamento della periferia retinica, mentre la regione maculare è solitamente coinvolta, in alterazioni bilaterali con decadimento variabile della funzione visiva.
E
Elasticità del cristallino
Il cristallino perde progressivamente di elasticità, e quindi la capacità di variare la sua forma, a causa del suo aumento di volume con l’avanzare dell’età. Di conseguenza si deteriora il processo di accomodazione per mettere a fuoco alle diverse distanze, come avviene nella presbiopia.
Vedi di più sulla vista e sui difetti di refrazione
F
I fotorecettori sono cellule nervose sensibili alla luce: si trova no sulla retina e sono altamente specializzati. Sono contenuti nello strato retinico più profondo, a contatto con l’epitelio pigmentato. Esistono due tipi di fotorecettori: i coni e i bastoncelli.
I primi sono localizzati nella parte centrale della retina (fovea) e sono deputati alla percezione dei colori (funzione fotopica) e alla visione distinta. Esistono tre tipi di coni, rispettivamente per il rosso, il verde e il blu; mediamente sono 6,3-6,4 milioni. I bastoncelli, invece, si concentrano nella zona periferica della retina, sono assai più numerosi (mediamente 120 milioni) e intervengono nella visione notturna (funzione scotopica). Questi ultimi, infatti, sono più sensibili: basta un solo fotone per attivarli, mentre per attivare i coni ce ne vogliono almeno 100.
G
Glaucoma
Il glaucoma è una condizione nella quale la pressione del fluido all’interno dell’occhio è più elevata della norma. Questa pressione, chiamata pressione intraoculare, aumenta il rischio di danno al nervo ottico, struttura che porta gli stimoli dalla retina al cervello.
La lesione del nervo ottico si traduce in una progressiva alterazione del campo visivo, il quale tende lentamente a restringersi fino alla sua completa scomparsa.
I
Insufficienza accomodativa
Si instaura quando l’ampiezza accomodativa è bassa rispetto ai valori previsti rispetto all’età del paziente; non dovuta a sclerosi del cristallino. I soggetti con insufficienza accomodativa dimostrano normalmente una difficoltà a mantenere il lavoro accomodativo (da vicino).
Ipertensione oculare
Un aumento della pressione interna dell’occhio oltre il limiti considerati normali senza che ci siano visibili cambiamenti nella visione o danni alla struttura dell’occhio.
Iride
È la sottile membrana che determina il colore dei nostri occhi. La parola “iride” deriva dal Latino iris, che significa “arcobaleno”. L’iride si comporta esattamente come il diaframma di una macchina fotografica: non ha solo una funzione estetica, ma ha lo specifico compito di dosare la quantità di luce che penetra all’interno dei nostri occhi, regolando l’ampiezza della pupilla in base alla luminosità dell’ambiente circostante.
M
Maculopatia
Qualsiasi malattia che colpisce la macula, l’area che si trova al centro della retina, che serve alla visione distinta centrale.
Miopia
E’ una condizione che permette di vedere chiaramente gli oggetti vicini, ma sfocati quelli distanti. Un’eccessiva curvatura della cornea o un eccessivo allungamento del globo oculare fanno sì che i raggi luminosi vengano focalizzati su un piano posto davanti alla retina, anzichè sulla retina stessa. La miopia può anche essere causata da una superiore curvatura del cristallino rispetto alla norma o ad un suo aumentato potere refrattivo.
L’entità della miopia è descritta dal potere della lente divergente che posta davanti all’occhio fa coincidere il punto di fuoco con la fovea.
La miopia può essere anche “elevata” quando richiede oltre 6 diottrie di correzione.
N
Neuropatia ottica
Processo patologico che interessa il nervo ottico. Generalmente manifesta una perdita improvvisa o progressiva della vista senza dolore.
Diverse le cause: ereditarie, ischemiche, da compressione o con origine tossiche/metaboliche.
Nistagmo
È un’oscillazione ritmica e involontaria degli occhi. Si distingue un nistagmo fisiologico (normale) da uno patologico.
Il primo è dovuto alla modalità di visione degli oggetti in movimento: tipico esempio è una persona seduta su un treno in corsa che guarda fuori del finestrino e osserva, uno alla volta, i pali che si susseguono (a una fase di movimento più lento ne segue una di movimento rapido o di scossa). Nel nistagmo patologico, invece, ogni ciclo di movimento tende ad allontanare l’oggetto che si vuole osservare dalla fovea (centro retinico, dove si mette a fuoco ciò che si vede), facendolo uscire dalla zona centrale del campo visivo, causando così seri problemi alla visione.
O
Occhio Secco
La superficie oculare esposta, ovvero cornea e parte della congiuntiva bulbare, è umidificata e protetta dal film lacrimale.
La sindrome da occhio secco deriva da una alterazione della lacrimazione con sintomatologia soggettiva che va dal semplice discomfort oculare, fotofobia e senso di corpo estraneo, sino ad alterazioni della qualità della visione. La sensazione di occhio asciutto è riferita in particolare al risveglio e spesso i bordi palpebrali si presentano unti e con particelle accumulate per mancanza del liquido lavante.
Le sindromi più frequenti tra le diverse forme di occhio secco si dividono in ipolacrimie – alterazioni quantitative della componente acquosa – e dislacrimie -alterazioni qualitative della composizione del film lacrimale.
P
Presbiopia
Condizione refrattiva dell’occhio, legata all’aumentare dell’età, caratterizzata da una capacità ridotta di accomodare – vale a dire mettere a fuoco – per la visione da vicino.
Pressione oculare
La pressione dell’occhio è il risultato di un rapporto di equilibrio tra la produzione di liquidi oculari e il loro drenaggio.
Questo equilibrio è essenziale per garantirci un corretto utilizzo del campo visivo e della penetrazione della luce.
L’occhio inoltre è soggetto a movimenti del bulbo oculare, della muscolatura e delle palpebre e una corretta pressione oculare lo protegge da possibili traumi.
Come la pressione arteriosa, anche la pressione oculare è misurabile e risponde a parametri standard che ne identificano la regolarità: si misura in millimetri di mercurio e il range ottimale è compreso tra 12 e 22 mmHg.
Una pressione costantemente superiore ai 22 mmHg è considerata alta e l’occhio è iperteso.
Pupilla
Il diaframma dell’occhio si trova al centro (circa) dell’iride e varia il suo diametro fisiologicamente secondo l’intensità dell’energia luminosa ambientale, della accomodazione e convergenza.
Anche gli stati emotivi e l’uso di farmaci possono determinare una variazione di diametro.
Con l’età del soggetto la pupilla si restringe naturalmente e risulta meno rispondente agli stimoli di luce, con una reazione che diventa virtualmente nulla intorno agli 80 anni. Questo determina una minore percezione della luce nei soggetti anziani e maggiore difficoltà nella visione in campo ampio e negli ambienti con scarsa illuminazione.
S
Scotoma
Zona di cecità circoscritta del campo visivo, dove appunto la fotosensibilità è abolita (scotoma assoluto) o ridotta (scotoma relativo).
Il soggetto con scotoma rileva una macchia fissa nel campo visivo. Se è nera o rosso nerastra si dice scotoma positivo, se è invece un vuoto nel campo visivo si dice scotoma negativo.
Sensibilità al contrasto
Capacità di percepire la minima differenza di luminanza (intensità luminosa) tra oggetti o aree dello spazio. Tende a ridursi con l’avanzamento dell’età e a causa di alcune malattie del sistema visivo.
U
Ultravioletti
L’energia raggiante con lunghezza d’onda più corta dell’energia luminosa visibile. Questa parte della radiazione solare viene in parte assorbita dallo strato di ozono e raggiunge l’atmosfera sottoforma di UV-A e UV-B. La maggior parte delle radiazioni ultraviolette vengono filtrate dalla cornea e dal cristallino.