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Visioncircles – I cerchi di visione

di Sigrid Loos – www.sigridloos.com

 

C’era una volta una famiglia di 7 persone che viveva in una capanna al margine di un grande bosco. Era composta da padre, madre e 5 figli. In una notte buia e tempestosa la famiglia era radunata intorno al fuoco che all’improvviso si spense. Cosa fare ora? Fuori era buio pesto e faceva freddo. Nessuno voleva uscire per raccogliere un po’ di legna per ravvivare il fuoco. Né il padre Equilibrio che era grande e forte e aveva tutti i prerequisitii, né la madre Propriocezione che sapeva muoversi perfettamente nel buio, né fratello Tatto che riusciva ad orientarsi ovunque con le sue mani grandi, né il secondo fratello, Udito, che sentiva anche crescere l’erba. Non parliamo poi dei gemelli Gusto e Olfatto, che erano solo interessati al cibo. Mandarono fuori a prendere la legna la piccola Vista, che si reggeva a malapena sulle sue gambette, e che avrebbe avuto bisogno, più di ogni altro, del supporto di tutti gli altri membri della sua famiglia.

Questa piccola storia illustra bene l’importanza che noi diamo alla vista, che viene comunemente considerata il senso maggiore. In realtà essa, per poter funzionare bene, necessita più di ogni altro senso del supporto e delle connessioni con gli altri sensi. Il 90% delle informazioni visive viene elaborato nel cervello in cooperazione con gli altri sensi, mentre solo un 10% proviene direttamente dall’occhio e dalle sue funzioni biomeccaniche. La vista quindi è innanzitutto una competenza appresa. Questo è proprio la funzione del corso di Visioncircles™ che fa parte di un programma più ampio denominato Kinesiologia Educativa o Edu-K, dall’inglese Educational Kinesiology. In questo corso si ripercorrono, attraverso i giochi, il movimento e l’espressione artistica, le tappe evolutive che stanno alla base del nostro sviluppo psicofisico. Grazie agli 8 cerchi di Visioncircles possiamo scoprire ed esplorare il modo unico e specifico con cui opera la nostra coscienza percettiva. Abbiamo quindi la possibilità di lasciare andare vecchie abitudini percettive per poterci muovere verso nuovi comportamenti più integrati. Il modo in cui esploriamo il mondo attraverso gli occhi, le orecchie, il tatto ed il movimento crea lo sfondo sensoriale per la nostra visione del mondo. Vivere il mondo con tutti i sensi rilassa gli occhi, facilita l’apprendimento e rende la nostra esistenza più ricca.

Ognuno degli 8 cerchi racchiude una vasta gamma di capacità da esplorare, le quali ci aiutano ad accedere al nostro modo di essere attivi e di svilupparlo. Alcune persone potrebbero decidere di entrare in contatto con il mondo senza la “protezione” degli occhiali.

Lo scopo degli 8 cerchi è di scoprire le visioni che ci muovono e di imparare ad utilizzare tutte le informazioni percettive in un modo più semplice e soddisfacente. Gli 8 cerchi si sviluppano simultaneamente, ma abilità e competenze inerenti si basano una sull’altra. Ogni cerchio coinvolge un ulteriore circuito cerebrale.

 

otto cerchi, brain gym

Le intelligenze percettive sono:

 

  • Il cerchio dell’osservatore: allenamento alla concentrazione

Come impariamo a camminare o ad andare in bici? Il processo avviene attraverso l’osservazione. Il bambino piccolo osserva il mondo attentamente ed interagisce con esso attraverso una serie di tentativi. In questo cerchio poniamo l’attenzione a come vediamo con i nostri occhi, ma anche all’aspetto cinestesico. Siamo capaci di vedere e osservare l’ambiente circostante con la curiosità di un bambino? Siamo capaci di percepire noi stessi e gli altri e tutto ciò che ci circonda? In che modo differenziamo e paragoniamo ciò che vediamo? Siamo in grado di riconoscere cose – situazioni – strutture e possiamo porre l’attenzione sul nuovo? Tutte queste capacità costituiscono la base per ogni apprendimento.

L’apprendimento si basa sulla capacità di osservare/percepire e di immagazzinare queste impressioni in modo differenziato, paragonandole con esperienze precedenti. Non il fatto che vediamo le cose, ma come le vediamo, determina le nostre sensazioni.

  • Il cerchio del movimento: sperimentazione del movimento

Le basi per la coscienza corporea e per l’orientamento spaziale sono la capacità percettiva, cinestesica e propriocettiva (= la comunicazione tra muscoli e cervello in relazione agli oggetti circostanti), la motricità grossa e la posizione eretta, la consapevolezza dello spazio e i schemi motori integrati. Quando questi presupposti sono integrati, la nostra intelligenza cinestesica ci fornisce schemi motori efficaci che ci aiutano a mantenere l’equilibrio, senza dover ricorrere all’ input visivo, liberando così gli occhi per poter vedere in modo creativo.

  • Il cerchio della risonanza: sperimentare suoni, rumori ed equilibrio

Il suono, la risonanza (ricettiva o espressiva), è lo strumento primario del neonato. Un senso uditivo ben sviluppato ci fornisce il contesto per distinguere suoni, rumori, parole, saper focalizzare, selezionare ed ascoltare. L’udito è anche strettamente collegato allo sviluppo della parola. Il bambino piccolo produce suoni e sperimenta la sua voce oltre lo spazio corporeo, e con l’imitazione comincia pian piano a formulare delle parole. Nel buio possiamo sperimentare sensazioni non-visive, produrre suoni e affinare e mantenere l’equilibrio. I nostri occhi nel buio possono esplorare luci e ombre per stimolare la visione periferica e la visione notturna.

  • Il cerchio del nutrimento: vivacizzare la vista

Un bambino vede con l’occhio del principiante, cioè vede l’immagine globale e tutti i dettagli simultaneamente. Questo cerchio è lo spazio per fare esperienze arricchenti e di crescita. Siamo capaci di avere un rapporto visivo e arricchente con il nostro spazio vitale? Siamo in grado di entrare in contatto con le nostre risorse? Come assimiliamo, selezioniamo e elaboriamo le informazioni? Siamo centrati e radicati e capaci di cambiare la focalizzazione dal dettaglio al globale e viceversa? Siamo capaci di avere delle visioni e ci prendiamo cura di esse? Se tutte queste abilità sono ben sviluppate possiamo avere delle relazioni positive con noi stessi, la natura, l‘ambiente, le persone e la società. Siamo in grado di riconoscere il contesto delle situazioni per poter trarre conclusioni logiche e svilupparne un sistema di credenze personali.

  • Il cerchio della costruzione: creare la realtà

Le nostre mani sono gli strumenti prolungati degli occhi. Con esse tocchiamo, modelliamo, creiamo il nostro mondo. Con una buona coordinazione oculo-manuale possiamo esplorare e utilizzare gli utensili per l’espressione creativa e lavorare con facilità nel campo mediano per leggere, scrivere o fare lavoretti manuali. In questo cerchio indaghiamo inoltre la modalità con cui sviluppiamo i concetti per poterli applicare, la relazione tra capacità ricettiva ed espressiva, la capacità di concentrarci su compiti specifici e come collegare il pensiero astratto all’azione motoria (sviluppare e realizzare progetti).

  • Il cerchio dell’interiorizzazione: le prime esperienze con l’apprendimento 

Dal quarto mese dopo la nascita il bambino è già in grado di distinguere il viso della madre. L’apprendimento avviene attraverso il significato personale che attribuiamo alle informazioni. Ricordi, metafore e simboli vengono collegati mentalmente e diventano il proprio potenziale interiore. I nostri sogni, le nostre visioni e le nostre emozioni arricchiscono la nostra vista con un significato interiore. Accedere facilmente alla memoria astratta e cinestesica ci permette di avere la percezione di noi stessi e di sviluppare la nostra personalità. Così possiamo porre limiti, ma siamo anche compassionevoli ed empatici. Possiamo rilassarci e lasciare andare le cose o le situazioni futili e fidarci delle nostre decisioni intuitive. Siamo capaci di giocare con spensieratezza ed di esprimerci artisticamente. La visione richiede un gioco d’insieme tra il vedere e la memoria visiva.

  • Il cerchio della comunicazione: espressività

Una buona comunicazione richiede la capacità di ascoltare in modo attivo (cerchio della risonanza). Da buoni comunicatori siamo in grado di rapportarci ed interagire socialmente, di esprimerci in diversi contesti sociali e vivere i rapporti con gli altri con familiarità e gioia. La nostra capacità linguistica è ben sviluppata, siamo empatici e capaci di esprimerci verbalmente e non-verbalmente in modo coerente. Siamo dotati di senso dell’umorismo e riusciamo ad esprimere adeguatamente pensieri ed emozioni. Il linguaggio è significativo e le espressioni sono chiare e abbiamo una buona capacità di ascolto

  • Il cerchio della sinergia: l’ armonia con l’ambiente circostante

Questo cerchio costituisce la fine di una fase di sviluppo ed è contemporaneamente la base e l’inizio di una nuova fase. Siamo capaci di creare un contesto tra movimento, conoscenza, emozioni, tempo e spazio per creare connessioni. Scopriamo, riconosciamo, classifichiamo i rapporti interpersonali. Tutti i sensi sono integrati e siamo in sintonia con noi stessi e con l’ambiente. Possiamo riconoscere e prevedere le conseguenze delle nostre azioni e riflettere sui nostri modelli di atteggiamento per cambiarli. Siamo in grado di pianificare, organizzare e realizzare progetti e creare ed assicurarci delle risorse.

Movimento, gioco e creatività portano allo sviluppo dei singoli settori e facilitano un miglioramento della vista in tutti gli aspetti della vita.

Quando queste intelligenze percettive sono sviluppate ed integrate, le nostre abilità innate e naturali sono più disponibili, migliorando la concentrazione, l’ascolto, il senso dello spazio, l’organizzazione, la calma interiore e il sentirsi a proprio agio, l’espressione artistica e la creatività.

SigridLoos, pedagogista e formatrice, Facoltà Internazionale dell’Educational Kinesiology Foundation, USA, Rappresentante per l’Italia.

Per informazioni sul programma, corsi e consulenze individuali www.eduk-braingym.it oppure www.sigridloos.com

 

Cosa mi sono portata a casa dal corso Visioncircles

Ho partecipato al mio primo corso con i movimenti di Vision Gym® a settembre 2010. Avevo 45 anni e, essendo miope dalle medie, indossavo diligentemente da mattina a sera gli occhiali, “altrimenti la mia vista sarebbe peggiorata”. Già due dei miei figli, su tre, avevano gli occhiali fissi, entrambi per astigmatismo ed ipermetropia.

Da quella esperienza mi sono portata a casa il coraggio di fare a meno del primo gesto di ogni mia giornata: ancor prima di mettere i piedi giù dal letto indossavo i miei indispensabili occhiali. Così ho smesso di portarli durante il giorno, almeno mentre stavo in casa.

Per quale motivo ho voluto provare? Perché l’aver sperimentato il fatto di concedere agli occhi dei momenti della giornata “senza”, mi aveva permesso di percepire che questo non li stancava affatto né li sforzava di più, anzi succedeva l’esatto contrario!

All’inizio è stata una sensazione strana, non piacevole, quasi destabilizzante. Poi man mano i giorni passavano ho cominciato a notare che le cose che guardavo sembravano essere più chiare e nitide, il mio sguardo si allargava sempre più e, soprattutto, migliorava anche la mia visione da vicino. Quest’ultima era decisamente peggiorata nel corso dell’ultimo anno e mi era stato detto che da lì a sei mesi/massimo un anno, data la mia età, avrei avuto bisogno di usare gli appositi occhiali per leggere.

Ma ancora oggi, nel 2016, io vedo benissimo da vicino, senza occhiali. Se sono particolarmente stanca, prima di infilare un filo nell’ago magari faccio un minutino di esercizi e torno subito a vedere la cruna! Anche la mia visione da lontano è decisamente migliorata.

Non solo: gli incoraggianti risultati ottenuti su me stessa mi hanno motivata a ridurre l’ “esposizione” dei miei figli agli occhiali. Questo ha prodotto un rapido miglioramento della loro capacità visiva e, nel tempo, ha reso inutile dover portare gli occhiali per correggere i difetti visivi che avevano.

Cinzia Campana, insegnante e consulente di Brain Gym® e di Kinesiologia Educativa

 

La mia esperienza come studentessa

Se dovessi esprimere in una parola ciò che è stato per me questo corso direi “sorprendente”. Non immaginavo davvero di dovere andare a lavorare su tutti gli altri aspetti sensoriali …… e anche su quello posturale e motorio. E poi ancora più in profondità: sulla capacità di vedere dentro di noi, e sullo spazio emozionale, relazionale ecc.

Durante le varie attività del corso, ce n’ era una prevista su in collina, nel bosco; era necessario prendere la funivia. A me, il trovarmi in alto, in cima a qualcosa, con il vuoto sotto i piedi, ha sempre creato una sensazione molto poco piacevole, quasi di panico.

Ho quindi colto la palla al balzo per fare un riequilibrio ad hoc, in uno dei “cerchi” di visione; nel pomeriggio salgo sulla funivia e noto che la mia respirazione è normale, riesco a guardare di fuori e …. a godermi il panorama: che meraviglia !   E nel viaggio di ritorno, dopo le altre attività di vision svolte nel bosco, la sensazione di rilassamento e di piacere si è rafforzata.

Anche nel tempo, ho potuto verificare che il cambiamento resiste: salire su un albero per raccogliere i fichi e poterli gustare da lassù, è davvero una cosa troppo piacevole!!!

A questo risultato immediato se ne sono aggiunti poi altri nel tempo, come per esempio una maggior chiarezza interiore, una migliorata capacità di mantenere la prospettiva durante un conflitto, una migliore comunicazione diretta e centrata.

Rosanna Plebiscito, Insegnante e consulente di Brain Gym®