AGOPUNTURA BOEL PER GLI OCCHI
Medicina Cinese
Medicina Cinese
Il metodo originariamente chiamato Agopuntura 2000, poi Acunova, per distinguerlo dall’agopuntura classica cinese, e ultimamente Boel Moderna Agopuntura, introdotto alla fine del secolo scorso da John Boel, agopuntore danese, si basa sulla stimolazione di punti diversi da quelli dell’agopuntura classica cinese.
Margherita Piastrelloni
AGOPUNTURA BOEL PER GLI OCCHI
Il metodo originariamente chiamato Agopuntura 2000, poi Acunova, per distinguerlo dall’agopuntura classica cinese, e ultimamente Boel Moderna Agopuntura, introdotto alla fine del secolo scorso da John Boel, agopuntore danese, si basa sulla stimolazione di punti diversi da quelli dell’agopuntura classica cinese.
Questi punti sono stati scoperti “casualmente” dal Prof. John Boel circa quarant’anni fa durante trattamenti da lui effettuati su se stesso. Sofferente per un torcicollo che non riusciva a curare con l’agopuntura tradizionale cinese e con altre terapie, casualmente si piantò un ago in un gomito e questo gli procurò un grossissimo sollievo dopo giorni di sofferenza. Da lì nacque la sperimentazione di questo nuovo metodo che può essere impiegato per tutta una serie di patologie (malattie osteo-articolari, allergie, problemi gastrici, acufeni, problemi ormonali…), ma che ha raggiunto una grande notorietà internazionale soprattutto per i risultati ottenuti per i problemi della vista, tanto da essere da molti chiamata “agopuntura Boel per gli occhi”.
Difatti le malattie della vista trattate con Agopuntura 2000 sono tra quelle maggiormente invalidanti, ad esempio: il glaucoma, la retinite pigmentosa, la maculopatia degenerativa (ARMD), la retinopatia diabetica, il distacco della retina, lesioni al nervo ottico. Non risulta invece un sistema valido sulle più diffuse problematiche visive come l’astigmatismo, la miopia e la cataratta.
Nei decenni trascorsi John Boel, a seguito di continue ricerche, studi e viaggi in Corea, Giappone, Cina ed altri paesi, ha ulteriormente perfezionato il metodo e si stanno anche portando avanti sperimentazioni cliniche universitarie che, anche se effettuate per ora su un numero limitato di pazienti, hanno già dimostrato dei risultati tali da far ritenere opportuni degli ulteriori approfondimenti.
Come funziona “l’agopuntura BoeL”?
Il professor Boel ipotizza che mediante le micro-ferite nei punti di agopuntura, nel momento in cui viene inserito l’ago, il cervello capti dei segnali di stress e reagisca sbloccando una situazione di stasi ed inviando stimoli di risanamento. Quando si trattano i punti reperiti in decenni di ricerca da Boel, il cervello sembra quindi inviare questi importanti stimoli agli occhi.
Come viene praticata “l’agopuntura Boel”?
Questa tecnica prevede 15 doppie sedute (due nello stesso giorno) a distanza di 40 minuti, un’ora l’una dall’altra. Per la precisione 10 sedute vengono praticate in 2 settimane. Poi due sedute la settimana successiva, e una alla settimana nelle tre settimane seguenti. Infine una seduta al mese…per sempre. In caso di nuovo peggioramento, si ripetono 5 sedute in una settimana.
I punti si trovano sulla fronte, sul viso e nelle articolazioni di mani e piedi. In alcuni casi nelle ginocchia.
Il miglioramento può essere apprezzato dal paziente stesso e confermato nei controlli oculistici. In alcuni casi è importante anche solo raggiungere una stazionarietà del disturbo nel tempo. Qualora una persona stia seguendo terapia chimica, dovrà tranquillamente continuarla a meno che non si renda più necessaria.