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Bambini Vista Perfetta

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Bambini Vista Perfetta - di Stefania Romagnoli

Un anno fa muoveva i suoi primi passi Bambini Vista Perfetta, un programma di educazione visiva basato sul metodo Bates, frutto di un’esperienza di lavoro più che decennale sulla vista dei bambini e ispirato dal desiderio di creare un percorso per genitori e figli che vogliono affrontare un problema visivo, prevenire disagi e salvaguardare i propri occhi.

 


Stefania Romagnoli

Un anno fa muoveva i suoi primi passi Bambini Vista Perfetta, un programma di educazione visiva basato sul metodo Bates, frutto di un’esperienza di lavoro più che decennale sulla vista dei bambini e ispirato dal desiderio di creare un percorso per genitori e figli che vogliono affrontare un problema visivo, prevenire disagi e salvaguardare i propri occhi.

Il mio è un approccio che si basa fondamentalmente sulla centralità dell’apprendimento somatico, essendomi formata come insegnante del Metodo Feldenkrais, che insegna alle persone a “usare” se stesse con maggior abilità, efficienza e semplicità per raggiungere gli scopi desiderati. Esso coinvolge la persona a un livello senso-motorio, livello da cui si impara come muoversi da una condizione di disagio fisico o psichico ad una di realizzazione e di benessere. Nel caso del disturbo visivo va considerata tutta la sfera dell’individuo perciò le pratiche del Metodo Bates vengono proposte in un costante e continuo rapporto con il corpo, il sistema nervoso e l’ambiente; ciò significa dedicare ampio spazio alla relazione con la persona.

L’idea di elaborare Bambini Vista Perfetta si era andata formando a partire da alcune considerazioni. Avevo osservato che l’entusiasmo dimostrato dal bimbo all’inizio del percorso si manteneva nel tempo per diverse ragioni , una delle quali era il coinvolgimento motivato del genitore. Mi resi conto quanto fosse determinante la qualità della relazione tra genitori/e e figlio/a con difficoltà visiva per sbloccare la situazione e venire a capo del problema. Negli anni avevo osservato come la tendenza generale fosse quella di considerare il ciclo di incontri di educazione visiva come una “terapia” sebbene le premesse fossero esplicite in merito, siamo in ambito educativo e non ci occupiamo di curare promuoviamo la conoscenza e la pratica di corrette abitudini visive e di uno “ stile di vista” più consapevole.  Un simile atteggiamento creava un’aspettativa di risultati , come dopo una cura appunto, basata sul lavoro in studio e su qualche esercizio da fare a casa. Quindi cercavo di far comprendere da quale prospettiva ci stavamo muovendo: quando si impara un nuovo modo di fare una cosa ci vuole un tempo che è difficile determinare, cambiare un’abitudine visiva spesso non significa vederci subito meglio…è un processo di apprendimento. Questo aspetto va spiegato bene a chi intende fare questo percorso, in quanto da che mondo è mondo gli occhi si possono solo curare e correggere ma non educare, questa è una convinzione forte che in effetti ha dissuaso diversi genitori armati della più buona volontà di proseguire e di crederci, per cui alla fine vinceva l’urgenza di vedere il proprio figlio “risolto” con le lenti correttive. Apro una brevissima parentesi…non sono una tenace sostenitrice del “no” agli occhiali o alle lenti, mi ritengo però una convinta sostenitrice del fare quello che si deve fare per costruire una coscienza della vista… “se sai quello che fai puoi fare quello che vuoi” citando Moshe Feldenkrais. In fondo il mio scopo è in primo luogo quello di destare curiosità per indurre una fame di informazioni e di esperienza diretta sui vantaggi di una vista naturale, per creare un ventaglio di opzioni e scegliere in tutta libertà quale seguire.

Di solito cerco di andare subito sulla pratica concreta , il metodo Bates risponde benissimo a tutte le domande quando si sperimenta, la reimpostazione delle buone abitudini visive avviene inserendole gradualmente nella vita quotidiana, giorno dopo giorno, con il supporto di un educatore che aiuta a valorizzare i piccoli miglioramenti e a comprendere i feedback che dà il sistema visivo. All’inizio per impararle è necessario “farle” nel modo giusto e dedicarci tempo, impararle in modo corretto e poi esercitarsi per un periodo a casa.

Un genitore che era partito molto motivato mi disse che dopo l’entusiasmo iniziale si era reso conto che stava diventando un ulteriore impegno e che non avrebbe potuto seguire il figlio. Frequentemente si pensa che il metodo Bates sia noioso, che sia faticoso, spesso si associa all’esercizio e alla disciplina, questo accade perché non si conosce! La mia intenzione era trovare una soluzione che rendesse accattivante e divertente la pratica a casa,( immaginai una scatola magica dalla quale tirare fuori ogni giorno un gioco per gli occhi), che doveva diventare un occasione di scambio e di dialogo fra bimbo e genitore. Lo spunto arrivò come sempre dalla pratica con i clienti. Martina, 10 anni, risolse una miopia iniziale in tre mesi (al controllo oculistico risultò emmetrope) complice una mamma che comprese il valore del lavoro diventando la sua personal trainer visiva, anzi forse diventando lei stessa una motivatissima compagna di gioco. Praticavano costantemente insieme tutti i giorni e quando venivano in studio notavo che c’era affiatamento , complicità fra loro…e la bambina migliorava e non era mai stanca di fare gli esercizi tutt’altro la divertivano e ne inventava sempre di nuovi e di efficaci. Seguirono altri casi che rafforzarono l’intenzione di pensare ad un percorso diretto a promuovere un’autonomia di pratiche dopo un periodo di lezioni con me. Naturalmente andava rafforzata la componente ludica, così come era opportuno dare spazio all’immaginazione e alla creatività, ma soprattutto rilanciare la relazione genitore e figlio/a anche alla luce di quello che era accaduto. Questa è stata la molla che mi ha fatto prima immaginare e poi realizzare il kit di Bambini Vista Perfetta, un serie di materiali di “base” con i quali impostare un primo programma domiciliare. Scrissi anche una lista di motivi che sentivo forti con i quali chiarivo a me stessa l’intento che mi avrebbe guidato e che ho piacere di condividere.

Informare sulla possibilità di prevenire l’insorgere di problemi visivi; informare per far conoscere la visione naturale e apprenderne i principi, imparare come applicarla nella vita quotidiana, in famiglia, in classe, nella società; fare “cultura “ della visione naturale nell’ambito della relazione genitore figlio come cellula di primo sviluppo di una nuova consapevolezza;   informare sui vantaggi macroscopici di una corretta visione e sugli inconvenienti della visione debole o stressata a breve medio e lungo termine; partire dalla vista per promuovere uno sviluppo equilibrato del bambino; attivare nel soggetto adulto la motivazione a operare una scelta a favore del suo benessere fisico, mentale ed emotivo per se stesso e di conseguenza per le nuove generazioni; sensibilizzare scuole e istituti scolastici verso scelte di prevenzione da attuare con formazione specifica e continua .

Conosco molte persone che fanno questo lavoro e altre che stanno operando per favorire il diffondersi di questa coscienza. Ognuno può dare un contributo prezioso e in qualsiasi forma affinché si creino sempre più occasioni per comprendere tutte le implicazioni connesse a questo tema della visione naturale. Ma lascerei la parola a Janet Goodrich dal libro “La Vista dei Bambini”.

“Il meccanismo della visione ha luogo nel cervello del bambino, non nei suoi occhi. In un corpo sano ogni cambiamento della vista riflette qualcosa che accade nel cervello, sia che si tratti di un blocco che di un’attivazione” Janet Goodrich


Stefania Romagnoli
Stefania RomagnoliInsegnante del Metodo FeldenkraisEducatrice Visiva Insegnante del Metodo Bates riconosciuta da... Leggi la biografia
Stefania RomagnoliInsegnante del Metodo FeldenkraisEducatrice Visiva Insegnante del Metodo Bates riconosciuta da A.I.E.V.stefania.shine@gmail.comfacebook bambini vista perfetta www.bambinivistaperfetta.itskipe stefania-romagnoli 331.9436104 Diploma di Liceo Linguistico.Dal 1992 mi occupo di teatro in qualità di attrice e formatrice... Leggi la biografia

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